Giuseppe Stella – Il Presidente della Repubblica Mattarella ha già iniziato il giro della seconda consultazione dei partiti ma ancora non si capisce affatto cosa i due soci della presunta nuova maggioranza vogliano fare per “costruire” un nuovo governo che guidi il Paese. Non solo, litigano con tutti e su tutto e il Di Maio è stato persino accusato da Zingaretti di ambire ad alte cariche e di voler nientemeno avere il ministero dell’Interno che apparteneva a Salvini. Un’ambizione esagerata, che non è la sola, perchè vorrebbe ancora esercitare la funzione di vicepremier come prima, con Conte alla Presidenza del Consiglio; e ovviamente continuerebbe a tenere per sè la carica di capo-politico del suo già squinternato movimento che è dato in cadutra libera (8%). La linea di Zingaretti è comunque molto dura. Infatti, il Segretario del Pd rifiuta ogni pretesa grillina e gli incontri programmati tra i due sono caduti. In tutti questi ultimi giorni concessi da Mattarella per verificare se in Parlamento ci possa essere una nuova maggioranza con un nome sicuro a capo del governo che “dovrebbe nascere”, ma che non si scorge, la scorrettezza più grave che è stata fatta è stata quella del toto nomine ai vari ministeri, una cosa indecente che compete a Mattarella, sentite le proposte del Presidente del Consiglio sul cui nome non è stato ancora raggiunto alcun accordo definitivo.
Un fatto veramente inaudito che va al di la’ dei dettami della Costituzione e soprattutto uno sgarbo al Presidente Mattarella che è stato ampiamente bypassato da M5S e PD i quali hanno fatto a gara per fornire nomi e cognomi dei presunti neo-ministri che dovrebbero costituire la squadra del presunto governo. Una cosa squallida, mai successa in tutta la storia della Repubblica italiana dalla fine della guerra in poi. Può un capo-politico, cosiddetto, che sta perdendo a iosa i voti che aveva raccolto alle politiche del 4 marzo 2018 pretendere capricciosamente di averla vinta in ogni cosa e ad ogni costo sui suoi compagni di viaggio prima ancora di intraprenderlo? E anche se alla fine Zingaretti e Di Maio si mettessero d’accordo per formare questo pseudo e fantomatico governo quanto potrebbe durare? Domande molto semplici che tantissimi cittadini si pongono sui blog e sulla rete, sui social e dappertutto, domande che i mass-media dibattono giorno per giorno e che però rimangono senza risposte. La situazione in Italia è diventata caotica e ingestibile e bene farebbe il Capo dell Stato, dall’alto della Sua saggezza e preparazione, a tener conto della nostra narrazione e valutare attentamente a quali personaggi affidare l’incarico e se affidarlo o negarlo, sciegliendo da solo (ciò che è in suo potere) una persona in grado di gestire le cose più urgenti prima di mandare il Paese alle urne. Soluzioni alternative non credo siano possibili, vista l’intransigenza dell’M5S, diventata perniciosa e preoccupante per la democrazia come la conosciamo noi. I grillini purtroppo si sono rivelati per quello che sono e infine hanno gettato la maschera in più occasioni. Le imprese sono veramente preoccupate, i cittadini pure e anche all’estero ci guardano con ansia ed apprensione. Il centro-destra compatto invece chiede di andare appena possibile ad elezioni dopo aver sistemato le cose essenziali e necessarie alla vita del Paese. Noi di siciliapress ci auguriamo vivamente e auspichiamo che il Presidente Mattarella ci salvi dallo scempio cui stiamo assistendo di ora in ora: l’Italia ha bisogno di un governo vero che ci faccia uscire dal guado della recessione già in essere, in continuità con l’esperienza secolare di un’Europa che è esitita da sempre come comunità unita e prospera. L’Italia ha bisogno di rimboccarsi le maniche e risorgere fnchè è in tempo. E a questo scopo è necessario evitare che ideologie del passato, ampiamente bollate dalla storia, ritornino ad imperare e a distruggere tutto ciò che gli italiani laboriosi hanno costruito sinora. Sono già 20 anni che la nostra economia non cresce, una ragione ci sarà, ma gli italiani hanno bisogno ancora di credere e sperare nel bene e nel futuro delle prossime generazioni perchè crescita e sviluppo economico sono vitali ed essenziali per la Patria. Il tanto peggio tanto meglio non giova anessuno.